Parco Lambro di Alberto Grifi a Prima della rivoluzione - Cinema militante italiano ’60-’70 Parte seconda
Il cinema militante è in primo luogo il frutto dell'urgenza sul piano della comunicazione e della rappresentazione di una società in tumulto. La contro-informazione è stata, infatti, la necessità iniziale e immediata, che ha creato le basi per un uso "di parte" del mezzo cinematografico, per poi essere affiancata da un'articolazione più ampia di tentativi e riflessioni su come realizzare "cinema politico politicamente". In questo contesto la critica al cinema dominante è, prima di tutto, una critica delle strutture, qui intese in senso ampio, che ha nella dialettica tra chi filma e chi è filmato il suo cardine.
La rassegna Primadella rivoluzione - Cinema militante italiano '60-'70, realizzata in collaborazione con l'Archivio Audiovisivo del Movimento Operario e Democratico, e divisa in due parti tra il mese di marzo e di aprile, è una delle più cospicue raccolte di film del cinema militante che si siano realizzate in Italia, uno sguardo storico su una stagione del cinema italiano che oggi appare lontanissima negli intenti e nei risultati, in grado però di interrogare ancora i fondamenti del fare cinema o, per tornare all'idea iniziale, l'esigenza politica del cinema.
Hanno collaborato alla manifestazione anche: Associazione Prime Bande, Archivio Armando Ceste, Associazione Alberto Grifi, Anna Lajolo, Alfredo Leonardi, Guido Lombardi, Andrea Ruggeri, Ranuccio Sodi.
Rassegna a cura di Jacopo Chessa e Annamaria Licciardello - Ingresso gratuito
martedì 10
ore 17.00
Cinegiornali liberi di Zavattini
Cinegiornale libero n. 0 (1968)
Regia: Giuseppe Bellecca, Mario Carbone, Nico D'Alessandria, Francesco degli Espinosa, Giuseppe Ferrara, Aldo Paladini, Elda Tattoli, Marco Zavattini; produzione: Cinegiornale libero di Roma; origine: Italia; durata: 27'
Il cinegiornale è diviso nei seguenti capitoli: Le carte in regola per continuare di Mario Carbone e Aldo Paladini: commento ironico allo slogan elettorale della Dc ("Dobbiamo continuare"). Roma amor di Nico D'Alessandria: sulle immagini della cupola di San Pietro, i rumori di un bombardamento. Roma brucia (o I garanti e la speranza) di Giuseppe Ferrara: durante il maggio parigino, in Italia la scena è ancora occupata dalle vecchie forze conservatrici. Lo straniante In una clinica psichiatrica di Roma si ascoltano i risultati elettorali di Francesco Degli Espinosa. Il giorno dopo di Giuseppe Ferrara: alcuni operai smontano i grandi cartelli di un palco elettorale all'indomani delle elezioni. I silenziosi di Giuseppe Bellecca: Paolo VI si limita a invocare la pace di fronte alla tragedia del Vietnam. Un uomo e una donna di Giuseppe Ferrara e Marco Zavattini: un uomo fa l'amore con la sua utilitaria. Appunto di Elda Tattoli: i grandi personaggi della storia sono ironicamente trasformati in figure femminili.
Copia proveniente dall'Aamod
a seguire
Cinegiornale libero n. 1 di Roma (1968)
Regia: Cinegiornale libero di Roma; origine: Italia; produzione: Cinegiornale libero di Roma durata: 34'
"Il cinema è finito?" è la domanda che appare nel cartello iniziale di questo cinegiornale. In realtà si tratta di un dibattito sul senso e la funzione politica dei Cinegiornali liberi e di esperienze simili che si vanno facendo in tutto il mondo. Si svolge a casa di Cesare Zavattini e vi partecipano Zavattini stesso, Silvano Agosti, Alfredo Angeli, Giuseppe Bellecca, Marco Bellocchio, Liliana Cavani, Nico D'Alessandria, Giuseppe Ferrara, Alfredo Leonardi, Pier Giuseppe Murgia, Salvatore Samperi, Romano Scavolini, Elda Tattoli, Gianni Toti.
Copia proveniente dall'Aamod
a seguire
Battipaglia, autoanalisi di una rivolta (1970)
Regia: Luigi Perelli, Giorgio Rambaldi; fotografia: Ferruccio Castronuovo; musica: Vittorio Gelmetti; montaggio: Raimondo Crociani; realizzazione: Unitelefilm; produzione: Cinegiornale libero di Roma; durata: 24'
A Battipaglia (Sa), nell'aprile del 1969, durante uno sciopero contro la chiusura delle poche fabbriche presenti sul territorio, la polizia spara sui dimostranti e uccide Teresa Ricciardi e Carmine Citro. Sull'accaduto è stato realizzato il "Cinegiornale libero n. 5", che viene qui mostrato ai protagonisti e diventa oggetto di discussione.
Copia proveniente dall'Aamod
ore 19.00
Femminismo
Aggettivo donna (1971)
Regia, fotografia, montaggio: Paola Baroncini, Clelia Boesi, Rony Daopoulo, Umberto Di Socio, Anna Giulia Fani, Roberto Farina, Lara Foletti, Margie Friesner, Annabela Miscuglio, Silvia Poggioli, Marco Rossi, Angelo Vicari; produzione: Centro Sperimentale di Cinematografia; origine: Italia; durata: 54'
Interviste a donne in differenti situazioni e condizioni. Le donne anziane che lavorano da anni ai mercati generali sin dalla prima mattina, le operaie di una fabbrica occupata, una casalinga, una donna che racconta della sua esperienza con il sesso e una donna che racconta del suo aborto clandestino, una neo mamma che racconta della sua maternità e le bambine della scuola elementare che già, nonostante loro, subiscono un'educazione basata su valori del patriarcato.
Il collettivo femminista di cinema realizza questo documentario per testimoniare i momenti di lotta, riflessione e dibattito del movimento femminista, sottolineando le questioni cogenti del movimento di liberazione (sessualità, aborto, violenza, lavoro) alternando alle immagini delle manifestazioni dell'8 marzo 1972 e dell'8 marzo 1973 momenti di confronto collettivo e situazioni di ironico divertimento.
Copia proveniente dall'Aamod
ore 21.00
Strategia della tensione e repressione
Ipotesi sulla morte di Pinelli (1970)
Regia: Elio Petri; montaggio: Raimondo Crociani; interpreti: Gian Maria Volonté, Renzo Montagnani, Luigi Diberti; realizzazione: Unitelefilm; produzione: Comitato cineasti italiani contro la repressione; origine: Italia durata: 12'
Le ipotesi formulate dalla polizia sulla morte dell'anarchico Giuseppe Pinelli, precipitato da una finestra della questura di Milano nei giorni seguenti la strage di piazza Fontana, sono ricostruite, in questo "materiale di lavoro", da attori del "Gruppo teatro di strada". Attraverso questa ricostruzione, sono messe in evidenza le contraddizioni delle ipotesi fatte, dietro le quali non è difficile scorgere le oscure manovre di una strategia che mira a colpire la democrazia italiana e che trova complicità negli apparati dello Stato. Il film si conclude con la ricostruzione della morte, avvenuta oltre 70 anni prima, nel 1897, di un altro anarchico, la cui vicenda ricorda molto da vicino quella di Pinelli: Romeo Frezzi.
Ritratto umano e politico di Giuseppe Pinelli con interviste alla moglie, ai compagni anarchici dei circoli della Ghisolfa e di via Scaldasole a Milano, e ai compagni di lavoro. Viene ricostruita la notte della morte di Pinelli il 16 dicembre 1969 mentre si trovava negli uffici della questura di Milano e la repressione messa in atto dopo la strage di Piazza Fontana.
Il 1977 è stato un anno ricco di mobilitazioni e manifestazioni molto dure, nelle quali sono spesso rimaste vittima dei giovani manifestanti: il 12 maggio, per esempio, viene uccisa Giorgiana Masi. Attraverso interviste ad alcuni testimoni oculari e con immagini delle manifestazioni vengono ricostruiti i fatti e viene denunciata la presenza di poliziotti in borghese e armati.
Copia proveniente dall'Aamod
mercoledì 11
ore 17.00
Movimento studentesco
Marzo '43-luglio '48 (1971)
Regia: Renato Ferraro; fotografia: Alessandro Ojetti; montaggio: R. Ferraro, A. Ojetti; produzione: Movimento Studentesco del CSC; origine: Italia; durata: 66'
Il film ricostruisce, con materiali di archivio, il periodo storico dagli scioperi del marzo 1943 a Torino, in pieno regime fascista, alla reazione popolare per l'attentato a Palmiro Togliatti del luglio del 1948. Il film è diviso in due parti: la prima documenta gli eventi dagli scioperi alla liberazione, la seconda dalla liberazione all'attentato a Togliatti.
Copia proveniente dall'Aamod
a seguire
Nixon (1969)
Regia: Maurizio Rotundi; produzione: Movimento Studentesco di Roma; origine: Italia; durata: 8'
Il 27 febbraio 1969 il presidente americano Richard Nixon è a Roma in visita ufficiale. Le immagini televisive di questo avvenimento sono intercalate da quelle delle manifestazioni studentesche contro Nixon e la guerra in Vietnam organizzate dal Movimento Studentesco romano e non solo.
Unico esempio di film d'animazione militante è stato realizzato nel corso di un anno dal solo autore utilizzando l'attrezzatura della casa di produzione Orti Film di Giulio Cingoli. Ricostruisce in maniera ironica la dinamica storica del capitalismo e il suo funzionamento.
Copia proveniente dall'Aamod
ore 19.00
Lotte sociali/istituzioni totali
Policlinico - Comizio operaio (1975)
Regia, fotografia, montaggio: Circolo La Comune di Roma, Collettivo Policlinico, Il Soccorso Rosso Roma; durata: 48'
Resoconto delle lotte del Collettivo lavoratori del Policlinico Umberto I di Roma per la regionalizzazione del loro contratto. Le immagini delle manifestazioni o realizzate all'interno del Policlinico, a denunciarne lo stato di estremo degrado, sono intercalate alla lettura dei documenti prodotti dal collettivo durante l'occupazione del nosocomio e letti dagli stessi militanti.
Realizzato per la sezione "Informazione Alternativa" della mostra Contemporanea, svoltasi a Roma dal dicembre 1973 al febbraio 1974, insieme a Quartieri popolari e Carcere in Italia, questo video documenta le lotte del Collettivo lavoratori del Policlinico Umberto I di Roma per il contratto dando la parola agli infermieri e i portantini, che spiegano le ragioni dello sciopero e delle loro rivendicazioni. Gli stessi lavoratori e lavoratrici allargano il discorso al ruolo della medicina borghese nell'oppressione delle classi subalterne.
ore 21.00
77 e dintorni
Festival del proletariato giovanile a Parco Lambro (1976)
Regia: Alberto Grifi; origine: Italia; durata: 58'
Estratto dalle 27 ore di registrazioni e 3 ore di 16mm realizzate durante il Festival del proletariato giovanile svoltosi al Parco Lambro di Milano nel giugno del 1976, organizzato dalla rivista "Re Nudo". Inizialmente il lavoro era stato finanziato dagli organizzatori che puntavano a realizzare un film-concerto, ma in realtà il film registra la contestazione da parte dei giovani proletari degli spettacoli musicali e di tutte le merci che gli organizzatori contavano di vendere, panini, birra, libri e dischi "di sinistra".
Interviste semiserie per le strade di Bologna a giovani e militanti di varie formazioni raccolti in città per il Convegno internazionale contro la repressione del settembre 1977.
Macondo era un centro di aggregazione e cultura alternativa di Milano. Mauro Rostagno, uno dei fondatori, spiega con piglio ironico come nelle sue intenzioni Macondo debba essere un luogo di svago e disimpegno, dove soddisfare i bisogni non primari, tutto ciò che il quotidiano impone di accantonare.