Un'ora di Blob, una Verifica Incerta su/con/per Alberto Grifi: immagini inedite, testimonianze e suggestioni raccolte negli anni dai suoi amici/seguaci che verranno proiettate nel foyer della Sala.
Le opere saranno introdotte da Monica Dall'Asta (docente del DAMS Cinema di Bologna).
A sei anni dalla sua scomparsa, Kinodromo rende un sentito omaggio al massimo esponente del cinema sperimentale italiano: Alberto Grifi. Una personalità unica, eclettica, impetuosa e anticonformista: fu infatti, pittore, regista, cameraman, fonico, attore, fotografo pubblicitario di aeroplani e creatore di dispositivi video-cinematografici.
Grifi ci ha lasciato, oltre ad una copiosa produzione video, macchinari, fotografie, interviste e carteggi che negli anni sono stati raccolti dalla schiera di suoi allievi, sostenitori e discepoli che non vogliono (e non possono) dimenticarlo. L'Associazione culturale Alberto Grifi (che ha tra i suoi soci fondatori Ivan, figlio del regista, e il Presidente Sandro Costa) rappresenta oggi il riferimento ufficiale per tutte le principali iniziative legate al nome e all'opera dell'artista romano.
Di seguito la lista dei film che saranno proiettati, accompagnata dalle note autografe di Grifi:
"La distruzione e il rimontaggio dissacrante di 150 mila metri di pellicola, cioè 47 film di consumo degli anni '50 e '60 (per lo più cinemascope commerciale americano), acquistati come rifiuti destinati al macero. Il film originale era costituito dagli spezzoni delle pellicole incollati con lo scotch tape secondo schemi di montaggio senza precedenti (la sceneggiatura era il punto di arrivo, non di partenza del film) e risultati da una cernita iniziale fatta mediante l'uso della tabella dei numeri casuali (random numbers). Le storie, tra incendi, naufragi, catastrofi naturali e guerre di tutte le specie ed epoche, si incastrano l'una nell'altra più o meno in modi del genere: Audrey Hepburn da un aereo da turismo bombarda il sommergibile del nazista Curd Jurgens; Sua Altezza Reale la Regina d'Inghilterra si intromette in un affare di cuore tra il faraone Victor Mature e una ballerina palestinese amica di Gesù Cristo, mentre, Victor Mature, nei panni di un gangster, fa irruzione nel Restaurant Katacomben, dove fa una rapina per liberare la moglie prigioniera dei vichinghi, alla Santé a Parigi. Il film fu proiettato per la prima volta a Parigi nel maggio del 1965, presentato da Marcel Duchamp, cui era dedicato, davanti ad un pubblico d'eccezione (Man Ray, Max Ernst, John Cage, entusiasta della colonna sonora)".
"Virulentia era prima di tutto un luogo di sperimentazione teatrale, e insieme una proposta di uscita dal teatro, messo in moto da Aldo Braibanti, un "luogo" dove, attraverso le singole esperienze reali, che gli attori portavano con sé sulla scena, s'incastravano vita, ricerca, poesia, amore. La macchina da presa si è avvicinata a questo rito collettivo psico- drammatico nel tentativo di "reinventare" la storia dello sguardo, l'evoluzione biologica dell'occhio che, dalle acque primordiali, come da quelle amniotiche, si affaccia sulla terraferma; rivivendo insieme agli attori l'evoluzione che la specie ha vissuto e tentando di rendere visibile come il passato dei nostri progenitori animali sia presente nei nostri sogni e nei nostri comportamenti quotidiani".
"Film dedicato a (e costruito in collaborazione con) Giordano Falzoni, uno dei protagonisti più eccentrici e affascinanti del Gruppo '63. Un film sulla pittura e la sua negazione che mostra Giordano alle prese con la Bella Addormentata. È una sfida. Riuscirà l'arte, libera dai musei e dalle accademie, a restituire alla bambina stuprata e abbandonata sulla neve il desiderio di vivere? Giordano, Principe Azzurro carico di schiaccia-farfalle e giochi ottici rotanti, arranca affondando nella neve e…. Ma la creatività rivoluzionaria non è quella che fa cantare l'uccello in gabbia: è quella per la quale l'uccello prigioniero la gabbia la rompe!".
"Michele, prigioniero politico, viene trasferito in un piccolo carcere. In cella con Raffaele (un ladro dichiarato, delinquente abituale), riesce a ricevere un programma di una tv privata, che è un dibattito sul carcere. Arriva un terzo, Giulio, un tossicomane che soffre perché è senza eroina. Michele per tutta la notte chiede invano alla guardia che chiami un medico. Il giorno dopo, per aver disturbato, viene trascinato in una cella di punizione e malmenato da tre guardie e un brigadiere col volto coperto da un fazzoletto. In un battibecco tra Michele, ancora sanguinante, e un "superiore democratico" rivive lo scontro sempre più inconciliabile, tra Pci e comunisti autonomi. Giulio, il tossicomane, si impicca alle sbarre. L'ultima inquadratura è un brigadiere che piscia su un giornale. Sul giornale c'è scritto: "muore in carcere giovane tossicomane". [...] Doveva andare in onda proprio la sera stessa del rapimento Moro, fu definitivamente soppresso con questa scusa (però Portobello, quella sera, passò regolarmente) ed è sparito successivamente nei cellari di Viale Mazzini".
"È costruito con due materiali diversi: videotape "militanti" in bianco e nero registrati nel 1976-77 durante le contestazioni al convegno di antipsichiatria organizzato a Milano da Armando Vermiglione e un racconto di fantapolitica. In quest'ultimo si ipotizza che lo Stato, attraverso una sua droga, la normalina (i cui effetti stabilizzanti durano 8 mesi, con successiva, dolorosa, crisi di astinenza), trasformi tutti i cittadini in impiegati e operai modello, desiderosi di sottoporsi al trattamento. Alcune partite avariate di normalina creano però gruppi clandestini di dissidenti e terroristi. La videopolizia si serve dei videotape per sgominarli e sta per mettere le mani sulla loro leader Dinni ,quando lei si sveglia. Era un sogno. Ma la realtà non sarà più tenera…"
DOVE: Kinodromo @ Cinema Europa, via Pietralata 55, Bologna
QUANDO: Lunedì 15 aprile 2013 dalle ore 19.30 POPCORN HOUR / 21.00 proiezione
COSTO: Dalle 21.00 le proiezioni costano 4 euro per i possessori della tessera Kinodromo che costa 3 euro e si può fare direttamente al cinema.