La spiaggia. Ritratto di Giordano Falzoni di Alberto Grifi
Giordano Falzoni (1925-1998) nasce a Zagabria, durante una tournèe dei suoi genitori, entrambi musicisti. Studia a Firenze e Parigi, dove frequenta Breton e il gruppo surrealista. Si trasferisce a Roma negli anni Cinquanta per poi unirsi al Gruppo 63. Pittore, ceramista, drammaturgo, è una delle figure più eclettiche ma al contempo meno conosciute della neoavanguardia italiana. Falzoni è anche traduttore: sua è la prima versione italiana di Nadja di Breton, pubblicata da Einaudi nel 1972. Estratti da: Giordano Falzoni ripreso durante il corso della sua esistenza da Alberto Grifi, Giordana Meyer, Paola Pannicelli, Karina Bouchet - 1997 No stop grammatica, Alberto Grifi - 1967 Anni '60 Non Stop, Alberto Grifi - 1999
Il video è stato postprodotto da Alberto Grifi nel 2004 in collaborazione con Interact.
Il Grande Freddo - ovvero riuscirà Giordano Falzoni ... di Alberto Grifi
Un film sulla pittura e la sua negazione. Giordano alle prese con la Bella Addormentata. È una sfida. Riuscirà l'arte, libera dai musei e dalle accademie, a restituire alla bambina stuprata e abbandonata sulla neve il desiderio di vivere? Giordano, Principe Azzurro carico di schiacciafarfalle e giochi ottici rotanti, arranca affondando nella neve e...ma la creatività rivoluzionaria non è quella che fa cantare l'uccello in gabbia: è quella per la quale l'uccello prigioniero la gabbia la rompe!
Anno: 1971 Durata: 20'
I fuori campo di Anna - rivedersi diversi
I fuori campo di Anna costituiscono un primo assaggio del restauro ancora in corso delle undici ore di videotape (un quarto di pollice e mezzo pollice open reel) che compongono il "girato" di Anna, il diario non montato di questo esperimento umano e artistico, realizzato da Alberto Grifi e Massimo Sarchielli. Grazie all'Associazione Alberto Grifi che ha messo a disposizione i materiali la Cineteca Nazionale sta recuperando digitalmente i video originali, realizzando così uno dei progetti "impossibili" dello stesso Grifi. I fuori campo di Anna è costituito da cinque frammenti inediti (ne abbiamo pubblicato solo uno per il momento in cui è presente anche Alberto Grifi), che dimostrano la necessità di ripartire dal supporto originale per un reale e completo recupero dell'opera, ma anche la ricchezza ancora sommersa che questi materiali hanno da offrire. I fuori campo di Anna è stato presentato per la prima volta alla Mostra di Venezia nel 2011. Il restauro digitale dei videotape è a cura della Cineteca Nazionale ed è realizzato dal laboratorio La Camera Ottica-Crea dell'Università degli studi di Udine- Dams di Gorizia.
Alberto Grifi introduce Anna
Di seguito la scheda tecnica originale preparata da Alberto Grifi per il pressbook della presentazione del film a Cannes nel 1976. Regia: Alberto Grifi e Massimo Sarchielli per i primi giorni di riprese; poi autogestita dagli attori e dai tecnici. Sceneggiatura: Massimo Sarchielli e Roland Knauss, gettata nel cestino dopo 10 giorni di riprese. Fotografia di Alberto Grifi con la collaborazione di Mario Gianni e Raoul Calabrò: al videoregistratore e al suono Raoul Calabrò. Interpreti: Anna, Massimo Sarchielli, Vincenzo Mazza, Stefano Cattarossi, Louis Waldon, Jane Fonda (per una decina di secondi). Tra tanti altri Ivano, Pilar, Margherita, Franca, Roland, Fifì, Giacomo, Betta, Annabella, Terry. La polizia, i pidocchi. Produzione indipendente. Girato in Italia nel 1972: 11 ore di videotape trasferiti per una edizione ridotta su pellicola 16 mm nel giugno '75 con un vidi grafo realizzato in casa da Alberto Grifi. Presentato per la prima volta in Germania al Filmfestspiele di Berlino (Internationale Forum des Jungen Films) il 6 luglio 1975. In Italia alla Biennale di Venezia (Spazio aperto) il 7 settembre 1975, da Adriano Aprà, rappresentante di Filmstudio 70, e i due autori. Durata 225', 16 mm, bianco e nero, suono ottico.
Introduzione di Alberto Grifi al film Anna. Durata: 10'
Grifi spiegato ai bambini - Il mattatoio su internet di Alberto Grifi
Video realizzato da Alberto Grifi nel 1994 sul tema del mattatoio visto da Grifi come luogo metaforico del dolore rimosso/nascosto degli uomini, anestetizzati e uccisi spiritualmente e fisicamente dallo sfruttamento capitalistico. Insieme al figlio Lorenzo, Grifi inserisce in Internet le registrazioni, effettuate nel macello di Terni, dell'intervista del veterinario che elenca i metodi per uccidere gli animali, con in sottofondo la urla strazianti degli animali. E' un tentativo, come dice lo stesso Grifi, di "per immettere il dolore nella asetticità dell'informatica, nella scientificità dello sfruttamento".
(Annamaria Licciardello) Durata: 24'